Avevamo intuito che si preparava qualcosa di nuovo quando abbiamo visto l’ingente stanziamento statale per la spesa “vaccini” preventivato nella Finanziaria prima ancora che si iniziasse a parlare della legge Lorenzin sulle vaccinazioni pediatriche obbligatorie dell’infanzia. Ciò voleva dire, come in effetti era, che il governo italiano si era impegnato a livello internazionale a divenire un canale finanziario importante per le industrie farmaceutiche.
In quello stesso periodo, una lettera aperta di un centinaio di medici fu inviata al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità per mettere in guardia sulle criticità mediche di una vaccinazione di massa. Il risultato fu che il primo firmatario di tale documento venne radiato dal suo Ordine professionale e molti dei rimanenti firmatari messi sotto procedimento disciplinare. Contemporaneamente la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici diramava un comunicato che condannava ogni critica alle vaccinazioni come reato deontologico.
In questo clima, abbiamo assistito nel 2017 all’imposizione della legge Lorenzin, con le sue ricadute sociali, e parallelamente ad una campagna di delegittimizzazione pubblica della Medicina Omeopatica.
Le due cose vanno insieme –l’implementazione delle politiche finanziario-politiche per le vaccinazioni e la lotta all’Omeopatia- perché nell’immaginario mediatico costruito per condizionare l’opinione pubblica queste due finalità determinano il risultato sinergico di abbassare le dissonanze con il pensiero unico di una Medicina e di una Scienza che coincidono appunto con le scelte governative.
Negli ultimi 3 anni pre-Covid si è cercato di creare una realtà artificiale in cui “vaccino” sia aprioristicamente sinonimo di scienza, senza tener conto del contesto reale di ogni singolo vaccino e delle sue modalità di impiego. Questa è una falsa scienza.
Si sono pubblicati sui siti istituzionali dell’Istituto Superiore di Sanità e della FNOMCeO dedicati alla “lotta alle fake-news”, dei testi sull’Omeopatia che sono essi stessi delle fake diffamatorie su questa che è la seconda Medicina del mondo e perfettamente legale e fruibile in Italia. Contro l’Omeopatia sono scesi in campo corporazioni finanziarie della sanità ed opinion leader sui mass-media, mentre i medici competenti sono stati esclusi da ogni possibile confronto. Tutto in nome della scienza, di una falsa scienza.
È in corso una contrapposizione a livello sociale, ma non è una contrapposizione tra Medicina ufficiale e Medicine Non Convenzionali o tra pro-vax e no-vax. La contrapposizione è tra una Medicina Consapevole ed una Scienza Consapevole, ed una Medicina ed una Scienza che sono invece volutamente mantenute ad un livello di automatismo manovrabile dal potere finanziario-politico.
L’editoriale del British Medical Journal di novembre 2020 del suo direttore responsabile parla esplicitamente di “soppressione della vera scienza” e di inaccettabile politicizzazione della scienza.
Ora si dà il caso che il BMJ non sia esattamente un giornale complottista o che possa dirsi antiscientifico. È invece una delle massime riviste scientifiche del mondo, e svela semplicemente i fatti.
I medici con competenza aggiuntiva in Omeopatia hanno cominciato a curare i pazienti Covid già da febbraio 2020. Non hanno avuto bisogno di linee-guida o di pubblicazioni scientifiche ufficiali, perché la loro Medicina ha una metodologia perfettamente adeguata a trattare i singoli pazienti nelle patologie acute ed epidemiche anche, come in questo caso, se erano sconosciute. Abbiamo agito come comunemente facciamo, ed abbiamo raccolto i riporti dei primi casi consecutivi trattati con Omeopatia durante il primo picco epidemico, registrando il 100% di risoluzioni senza ricorrere a ricoveri e senza effetti collaterali o complicanze. I dati di questo studio-pilota sono già stati pubblicati ad aprile 2020 ed hanno avuto più di 60.000 consultazioni in tutto il mondo[1]. In Italia, invece, questa notizia non è stata nemmeno notata.
Questo è un punto cruciale: i medici con competenza aggiuntiva in Omeopatia non hanno in Italia alcun interlocutore istituzionale o mediatico ufficiale.
Il discorso però è ancora più ampio, come dicevamo: è la Medicina consapevole e la Scienza consapevole che non hanno interlocutore istituzionale. Anche i colleghi non competenti in Omeopatia che si sono voluti assumere la responsabilità di curare i pazienti fuori dagli ospedali hanno incontrato la difficoltà di essere emarginati.
Attualmente la Medicina scientifica ufficiale non è in grado di proporre una profilassi di rinforzo del sistema immunitario per la popolazione. Ma la mancanza di interventi preventivi durante un periodo epidemico, è un controsenso scientifico. Ancora una volta siamo di fronte ad una Medicina e ad una Scienza non consapevoli.
Questo è un buon argomento che mostra la pochezza di un ragionamento scientifico non consapevole: nel caso, ad esempio, della prescrizione profilattica della vitamina C e della vitamina D3, si sostiene ufficialmente che non ci siano evidenze scientifiche che ne consiglino l’uso. Queste evidenze, al contrario, ci sono; quello che manca invece è la loro valutazione adeguata alla situazione attuale. Tale valutazione spetta al medico competente ovvero spetta a delle agenzie governative che devono dire ai medici cosa fare?
Per i medici con competenza aggiuntiva in Omeopatia la realtà è differente da quella trasmessa dalla propaganda mediatica. Essi non hanno difficoltà a curare la Covid19 seguendo individualmente i singoli pazienti. Non hanno avuto particolari difficoltà durante il primo picco epidemico e non le hanno nella fase attuale in cui la sintomatologia si presenta anche in forme differenti.
Il panorama delle consultazioni mediche all’inizio del 2021 è differente da quello dell’anno precedente, ed il medico deve adattarsi ad operare nella nuova realtà.
Oltre le forme Covid e Covid-like, ci sono oggi anche alcuni casi di sintomatologie correlate perduranti o variamente recidivate (long-Covid).
E ci sono adesso varie forme di eventi avversi al vaccino, destinati a divenire più frequenti della Covid19 stessa. Si tratta di forme nella quasi totalità dei casi solo fugacemente invalidanti, ma che sarà bene seguire anche a medio e lungo termine. I medici omeopati sono fra i più qualificati a condurre gli studi degli eventi avversi da vaccino. Vista anche la non adeguatezza delle misure di farmacovigilanza attualmente adottate dall’AIFA.
I programmi di vaccinazione che si svolgono nel mondo sono attualmente in studio ed un aggiornamento scientifico passa dall’esame minuzioso delle pubblicazioni da parte dei medici, non certo dai comunicati ufficiali.
Ed in aggiunta al monitoraggio della politica vaccinale occorrerà implementare lo studio delle altre strategie sanitarie di prevenzione ed a quelle di cura; cosa che, inspiegabilmente, non sembra venga fatta con la stessa solerzia.
Occorre una Scienza consapevole ed adeguata in tempo reale.
È una sfida per quei medici che sentano la responsabilità di non delegare la Medicina ad entità esterne. Questi medici non hanno al momento un interlocutore ma, se svilupperanno ulteriormente la loro competenza, potranno trovarlo.
Infine il quadro complessivo della “situazione Covid” dovrebbe essere osservato nella sua complessità, come insegna una corretta attitudine all’osservazione scientifica. Si tratta di eventi finanziario-politici oltre che sanitari, di programmazioni mediatiche e di situazioni sociali pregnanti.
Anche in questo caso, i medici possiedono una competenza settoriale che potrebbe toglierli dall’imbarazzo scientifico che provano i non addetti ai lavori e potrebbero apportare contributi alla discussione sociale. E’ vero che essi sono soggetti ad un Codice Deontologico che talvolta può essere adoperato come arma per tacitare il dissenso, ma è anche vero che quello stesso Codice li autorizza e li impegna ad una informazione scientifica imparziale e corretta a beneficio del singolo nel consenso informato, ed a più ampio beneficio di tutti nella comunicazione pubblica.
Questo, ad esempio, è un comunicato rilasciato da un medico, che ha piena contezza dell’articolo 55 del Codice e ritiene di esercitare il suo diritto ed il suo dovere di informazione pubblica.
In aggiunta, una precisazione mi sembra opportuna: ho detto che “i medici con competenza aggiuntiva in omeopatia sono tra i più qualificati a condurre gli studi sugli eventi avversi da vaccino”. Paralare di questo può contribuire a chiarire qualcosa della Medicina scientifica ed anche far capire perché, nella narrazione mediatica ufficiale, si tende erroneamente ma pervicacemente ad associare spesso gli omeopati ai no-vax.
Il Metodo Osservazionale e Sperimentale Scientifico è applicato in modo differente nella biomedicina corrente ed in Medicina omeopatica.
Il medico convenzionale, come anche il ricercatore biomedico, dispongono di uno strumento metodologico tarato per una conoscenza obbiettiva e standardizzabile in riferimento alle variabili fisiche.
Il medico omeopata dispone di un metodo che permette, in aggiunta, il rilievo complessivo non solo in terza persona (obbiettivo, cioè), ma anche in prima e seconda persona (soggettivo e relazionale). Questo metodo è molto meno standardizzabile, ma consente di operare procedure scientifiche in riferimento alla realtà complessa del caso individuale ed irripetibile. Per tale motivo l’omeopatia non è verificabile con i trial clinici controllati e randomizzati, ma attraverso studi osservazionali clinici e, in modo esemplare, nell’esame dei singoli casi. Questo è appunto l’oggetto degli studi di farmacovigilanza che devono valutare gli effetti reali di una somministrazione farmacologica (compresa la relazione causale) nel caso singolo.
È per tale impostazione metodologica che, nel corso degli ultimi 200 anni, gli studi omeopatici sui casi singoli e su piccole popolazioni di pazienti hanno potuto riscontrare gli effetti a medio e lungo termine delle vaccinazioni sui pazienti: evoluzioni cliniche, slatentizzazioni, patologie d’innesto, ecc.
Tali evidenze non sono ben studiabili a livello statistico su grandi numeri, e pertanto vengono correntemente sottostimate o addirittura negate a livello biomedico ufficiale. Ad esempio, la “Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni” dell’Istituto Superiore di Sanità (che è attualmente il testo legale di riferimento in Italia) non ne fa nemmeno cenno.
Ci sono, invece, le reazioni individuali specifiche; tanto che vengono fuori in maniera drammatica nelle richieste di indennità per danni gravi o decessi. Si tratta di eventi non necessariamente eclatanti all’insorgenza, ma molto diversi dalle “reazioni fugaci e transitorie” comunemente descritte.
I medici omeopati le conoscono per averle attentamente studiate e, inoltre, aver imparato in parte a prevederle, prevenirle e curarle prima che sviluppino i loro effetti.
È una questione di Metodo scientifico d’indagine del caso singolo, ed è difficile traslare queste conoscenze in una biomedicina che dispone invece di un altro strumento metodologico.
La particolare competenza clinica dei medici omeopati in questo ambito risulta molto utile ai pazienti vaccinati e risulterebbe anche molto utile a rafforzare le politiche vaccinali e diminuire l’esitanza vaccinale se fosse intelligentemente considerata a livello ufficiale. Purtroppo è invece vista come una pericolosa autonomia di giudizio rispetto le credenze univoche sull’eccellenza sanitaria a-priori dei vaccini e, pertanto, si è sin qui ritenuto più prudente escludere l’operato degli omeopati dalle politiche vaccinali e persino etichettarli come potenziali no-vax.
Il fatto resta, però: escludere una competenza disponibile non migliora le potenzialità della Medicina reale.
Il problema scientifico correlato è molto grande, perché evidenzia un bias scientifico negli interi sistemi di farmacovigilanza ufficiali che non sono affatto tarati sullo studio dei sistemi individuali, poiché non dispongono né di un metodo, né di modelli di indagine adeguati.
Le meticolose statistiche provenienti dalla farmacovigilanza corrente risultano infatti ed ovviamente poco adeguate a cogliere segnali che non risultano nemmeno registrati nei loro dati grezzi.
A questo si aggiunga, come nel caso corrente degli eventi avversi ai vaccini anti-Covid, una colpevole leggerezza nel fidarsi di dati provenienti soltanto dalle segnalazioni spontanee, il che determina un gap di evidenza incolmabile tra i dati ufficiali che registrano una percentuale di eventi intorno allo 0,4%, contro evidenze empiriche dell’ordine del 20% e più. In un recente studio italiano, la differenza numerica percentuale tra i dati provenienti dalle segnalazioni spontanee e quelle attive era di circa 300 volte. Risulta clamoroso che una farmacoviglilanza che cerca meticolosamente per via scientifica i segnali nascosti della sicurezza nelle pieghe dei suoi dati non si accorga nemmeno dei segnali macroscopici che provengono dall’inadeguatezza del suo metodo di raccolta dei dati stessi.
I dati stessi, del resto - come abbiamo detto-, dovrebbero inoltre essere valutati da una Medicina che, come quella omeopatica, sappia registrali accuratamente ed accuratamente valutarli.
Ciro D’Arpa
07.3.21
Allegato
Ciro D’Arpa, Andrea Valeri e coll.
Elenco link dei reports su Research Gate su COVID-19 (marzo-luglio 2020)
(in rosso, commento minimo sul contenuto dell’articolo)
- Marzo 2020
Significato della profilassi con omeopatia in una epidemia virale. [Nota di luglio 2020: Nel Kèrala la profilassi con omeopatia sembra sia stata eseguita nella maggioranza della popolazione (34 milioni), il che, unitamente alle altre misure ha determinato una letalità irrisoria, da cui la menzione d’onore dell’ONU alla Ministra della Sanità di quello Stato].
- Aprile 2020
In questo studio è descritto che una popolazione consecutiva di pazienti trattati extra-ospedalieramente con omeopatia è guarita al 100%, senza NESSUN DECESSO e senza NESSUN RICOVERO!
- Giugno 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
Gli ultimi tre report sopra riportati ampliano la casistica e forniscono particolari sulle cure.
- Luglio 2020
https://www.researchgate.net/publication/342663177_Diagnosi_precoce_della_malattia_COVID-19_l'esperienza_sul_campo_ed_il_metodo_dei_medici_omeopati_italiani?_sg=VBNYFq1s-hatvNKWY1u-90e3_asRz-C_w6SVg44fYlK4_tJM2vIZ71SaOvY7dRQp4m-fVCqlM7dWiWBxkv1h1loioask_v0qEwX-OH-X.7wWZugPsiTIuMxuBigZn4WBYR1eMOXctabag50JGh9H9Pq9oZbUrIKBv6yxExpX-dVVCBjBy56jT1bvF-RM_aA
Fondamentale: c’è la descrizione della malattia per fare la diagnosi clinica senza ricorso a test di laboratorio, possibile sin dall’esordio ed in ognuna delle sue fasi. [Per quanto incredibile, nessun’altro ricercatore ha sinora pubblicato uno studio specifico su questo]
Nel complesso, questi articoli hanno avuto più di 60.000 consultazioni su Research Gate.
[1] In allegato l’elenco delle pubblicazioni citate.