I delfini sembra che passino la vita a giocare, per quello che noi possiamo capirne. Le balene vivono ogni loro respiro come una celebrazione dell’esistenza. I gabbiani, possiamo osservarli per ore ed ore mentre godono a farsi condurre dal vento sopra le coste. I gatti, si sa, sono maestri nelle interazioni con l’ambiente. I bambini, poi, esprimono spontaneamente la più grande saggezza: “Ogni bambino nasce Buddha”, come si dice in Oriente.
Se tutti gli animali e tutti i cuccioli di uomo disponessero di reti neurali supersofisticate come quelle nostre e potessero comunicarci la loro conoscenza della vita in linguaggio umano, a noi non resterebbe che imparare.
Tra tutti gli esseri esistenti, l’uomo adulto è l’unico ad avere un potere mentale inaudito sul mondo, l’unico ad avere una cognizione del tempo, l’unico a fabbricare castelli di idee e di progetti.
L’uomo è l’unico nell’universo che funziona, almeno da sveglio, in un altro modo rispetto ogni altro essere: funziona al centro della sua storia personale registrata e riverberante nelle sue reti neurali. Noi ci identifichiamo con i nostri funzionamenti mentali.
Tutti gli altri esseri (abbiano o non abbiano reti neurali) funzionano invece sempre connessi al presente, al centro del loro campo d’energia elettromagnetica/quantica, che è virtualmente in relazione con ognuno di tutti gli altri campi d’energia.
Anche noi, ovviamente, siamo al centro del nostro campo elettromagnetico/quantico, ma non ne abbiamo comunemente molta consapevolezza, non lo sappiamo far funzionare bene. Questa è la differenza sostanziale tra noi e gli altri esseri.